Il volontariato all’estero è sicuramente un’esperienza che permette di crescere dal punto di umano e per vuole intraprendere una carriera nell’ambito della cooperazione internazionale è sicuramente un buon punto di partenza.
Noi di Travellars crediamo che questo tipo di attività è sicuramente un buon inizio per chi ama i viaggi ed è sensibile alle tematiche ambientali e sociale. In questo articolo abbiamo approfondito il tema per te approfondendo ogni aspetto di questa attività.
Vediamo nel dettaglio quali sono i principali temi legate al volontariato all’estero gratis.
Chi fa volontariato viene pagato?
Questa è una domanda molto comune e la maggior parte delle persone pensa che la risposta sia “no”. In realtà, in alcuni casi, è possibile che al volontario sia dato un “pocket money”, una sorta di paghetta. Questo avviene, per esempio, nel volontariato internazionale “retribuito”.
È importante chiarire, però, che non si tratta di una vera e propria paga ma di un rimborso. Esistono dei programmi di volontariato sovvenzionati, quindi con rimborso, a cui fare domanda: Servizio Civile Universale, Corpi Europei di Solidarietà, UN Volunteers, EU Aid Volunteers.
In linea di massima, però, ai volontari non spetta alcun rimborso. Qui sicuramente stiamo parlando di una paga in senso economico ma chiunque abbia fatto volontariato saprà benissimo che la paga c’è, ma assume altre forme rispetto al denaro. La paga sono i sorrisi dei bambini, il “grazie” di un anziano, la consapevolezza di aver aiutato qualcun altro.
Come fare volontariato internazionale senza pagare cifre astronomiche?

Molti aspiranti volontari desistono quando, spulciando sui siti Internet delle varie organizzazioni, sia italiane sia straniere, che offrono programmi di volontariato all’estero, si rendono presto conto che in primis c’è un contributo da pagare per partecipare ai progetti e poi che, solitamente, questo contributo non è proprio alla portata di tutti. Solitamente i programmi dai costi più accessibili richiedono un impegno di minimo un mese, e la maggior parte degli aspiranti volontari non ha così tanto tempo a disposizione.
Un’opzione sicuramente interessante per fare volontariato all’estero senza pagare cifre astronomiche è quella di rivolgersi a piccole Onlus, magari della zona. Sui siti che chiedono migliaia di euro per un’esperienza di una o due settimane (escluso il volo), c’è da chiedersi quanto, di quei soldi, sia effettivamente destinato al progetto sul campo e quanti Euro entrino nelle tasche delle suddette organizzazioni.
Partendo con una piccola realtà potrai conoscere tutte le persone che ne fanno parte, solitamente anche il Presidente; avrai modo di avvicinarti gradualmente all’Associazione per capire meglio cosa fa, parlare con le persone che già ne fanno parte (e che magari sono già andate all’estero) e capire se fa per te. Solitamente le piccole Associazioni non operano in numerosi Paesi ma in uno soltanto. Si occupano in maniera diretta di tutto quello che ha a che fare con il progetto, magari avvalendosi di collaboratori locali. A riguardo, ti suggeriamo anche questo articolo dedicato ai migliori programmi di volontariato in cui potrai trovare una lista esaustiva di organizzazione che offrono la possibilità di partecipare a un’esperienza gratis.
Prima di partire, che sia con una piccola Onlus o con un progetto trovato online dai costi appetitosi, informati su chi c’è dietro e sul progetto. La tua prima arma a disposizione sono le recensioni. Non limitarti a leggere quelle pubblicate online, chiedi ai referenti di metterti in contatto con una o più persone che sono già partite. Fai molta attenzione a progetti che, invece di aiutare, danneggiano le persone locali, per esempio gli orfanotrofi che, in realtà, non sono orfanotrofi.
Purtroppo sono risaputi i casi di persone che “acquistano” i bambini per portarli negli orfanotrofi o come questi piccoli, pur avendo famiglia, siano costretti a stare lì perché ci sono volontari e turisti e quindi quello degli orfanotrofi è un business, quando questi bambini dovrebbero essere a scuola. Fai molta attenzione anche ai programmi con gli animali; accertati che il progetto se ne prenda davvero cura.
Ci sono diverse organizzazioni che offrono programmi chiamati “low cost”, ovvero a basso budget. In questi programmi il volontario non può pretendere la stessa esperienza offerta da un’organizzazione che chiede un contributo di migliaia di Euro per una o due settimane, ma avrà comunque la certezza di essere seguito, di avere un minimo di struttura durante il soggiorno e, solitamente, di non viaggiare da solo.
Generalmente, scegliendo un’esperienza low-cost e anche con molte piccole realtà, il volontario riceverà del training prima della partenza e un supporto in loco per qualsiasi tipo di necessità o emergenza. C’è sempre qualcuno dall’altra parte del telefono o della email per rispondere alle domande, che può aiutarti con la preparazione dei documenti e con tutto quello che riguarda l’organizzazione del viaggio.
Molte persone, quando pensano a un’esperienza di volontariato all’estero, s’immaginano in Africa o in Asia, ma non dimenticare che ci sono persone bisognose anche in Italia o in Europa, specialmente nell’Est. Hai mai pensato, per esempio, di tagliare i costi di viaggio partecipando a un progetto in Italia o in un Paese europeo? O, ancora, cerca di scegliere un Paese che, seppur al di fuori dell’Unione Europea, sia geograficamente vicino all’Italia. Per esempio ci sono voli, anche diretti, dall’Italia al Marocco, alla Turchia e per molti altri Paesi, a volte con compagnie low-cost.
In ogni caso, qualunque sia la tua destinazione, cerca di prenotare il volo con largo anticipo per avere accesso ai prezzi migliori. Prendi in considerazione anche gli aeroporti di partenza o d’arrivo che si trovano vicino alla tua città o alla tua destinazione.
Un’esperienza di volontariato a basso costo dipende molto anche da te. Prima di partire, fai una ricerca sulla destinazione e capisci cosa vuoi davvero vedere e cosa, invece, non rientra nelle tue corde. Prepara un budget per le visite turistiche e gli eventuali pasti non inclusi, nonché per i souvenir. E’ facile partire con un programma di volontariato economico e rischiare di spendere molti soldi nei pasti ai ristoranti, nell’acquisto di souvenir dispendiosi o in gite verso luoghi che non t’interessano davvero, ma che vuoi vedere solo perché sono su tutti i blog di viaggio che menzionano la zona, o perché ci vanno tutti gli altri volontari. Prepara un piccolo fondo per le emergenze. Rimani fedele al tuo budget.
Svolgendo una ricerca online rimarrai sorpreso da quante organizzazioni offrono programmi a basso costo. Leggi i loro siti in dettaglio, specialmente le schede di ogni singolo programma. Non farti remore a contattare l’organizzazione per eventuali domande o delucidazioni. In questo periodo di pandemia, fatti spiegare per bene cosa accadrà nel caso in cui tu non potessi più partire (per esempio, otterrai il rimborso dei soldi?). Con così tante opzioni fra cui scegliere, è importante organizzarsi con largo anticipo per non fare una scelta affrettata.
Chiediti perché vuoi andare a fare volontariato, se c’è un Paese che ti “chiama” più di altri, se c’è un argomento che t’interessa particolarmente (es. Emancipazione femminile; istruzione; diritti umani; agricoltura…), se hai dei talenti o delle esperienze che ben adatte a un determinato progetto; qual è la tua esperienza di viaggio. Se, per esempio, sei al primo viaggio di volontariato alcuni programmi sono esplicitamente suggeriti per i viaggiatori alla prima esperienza, per tutta una serie di comodità e sicurezze che potrebbero non trovarsi in altri progetti o altri Paesi.
Di solito questi programmi si svolgono in Paesi geograficamente lontani dall’Italia ma sicuri e in zone dove ci sono comodità simili alle nostre. L’alloggio, ad esempio, è confortevole e in stile occidentale. Generalmente, in questo tipo di programmi, c’è una persona, o più di una, sempre a disposizione in loco per i volontari.
Se sei al tuo primo viaggio di volontariato è sconsigliabile andare a insegnare in una scuola nella giungla cambogiana ma piuttosto potrai partecipare a un programma di volontariato in Kenya o in Tanzania dov’è previsto un alloggio confortevole, i pasti sono inclusi e, in caso di emergenza, ci sono ospedali nelle vicinanze.
Infine, non prendere sottogamba l’opzione della raccolta fondi. Ricorda che non stai andando in vacanza, ma a prendere parte a un progetto di volontariato. Molte persone vorranno aiutarti. Puoi organizzare una raccolta fondi online oppure di persona, magari organizzando una cena in casa per amici e parenti in cambio di un contributo per il tuo viaggio.
Workaway: come fare volontariato in cambio di vitto e alloggio

Prima o poi, l’aspirante volontario squattrinato scopre questo magico mondo chiamato Workaway e realizza qualcosa d’incredibile: è possibile fare volontariato a costo zero, o quasi. La piattaforma Workaway è stata lanciata nel 2002 e permette a viaggiatori e host d’incontrarsi. Facciamo un esempio: una famiglia che abita in una villa in Francia ha bisogno di qualcuno che dia loro una mano con il giardino.
La famiglia inserisce l’annuncio e l’aspirante volontario appassionato di giardinaggio o semplicemente voglioso di mettersi in gioco risponde direttamente all’annuncio, entrando in contatto con la famiglia senza intermediari. Naturalmente, gli host possono ricevere candidature da vari aspiranti volontari e i volontari possono fare domanda per tutti i progetti per cui provano interesse.
L’esperienza con Workaway non è una vacanza. Gli host si aspettano minimo 5 ore di lavoro al giorno, in cambio di vitto alloggio, per circa 25 ore settimanali. Se ti chiedono di lavorare di più, rifiuta. Si tratta di sfruttamento, non più di uno scambio.
Per registrarsi a Workaway come volontario è necessario pagare circa 38 Euro all’anno, una cifra irrisoria se pensi che ti aprirà le porte a esperienze di ogni tipo, in numerosi Paesi del mondo. Qualche esempio? Insegnare l’inglese, lavorare in ostello, fare la baby-sitter, lavorare in un bar o in una guest-house, fare volontariato nelle scuole in Paesi in via di sviluppo… Che tu sogni di trovarti in uno sperduto villaggio africano o nel cuore di Londra, su Workaway puoi trovare l’opportunità che fa per te.
Workaway, inoltre, non ha un limite di età massimo (quello minimo è di 18 anni) e sono accettate anche le coppie. Prenditi del tempo per curare il tuo profilo, perché è attraverso quello che gli host ti conosceranno per la prima volta, e vorrai fare una bella impressione.
Potrai anche entrare in contatto con altri viaggiatori e fare piani per non viaggiare da solo. L’assicurazione non è mai compresa, così come il volo (o il viaggio in treno) per arrivare a destinazione. Workaway suggerisce, come assicurazione, WorldNomads. A proposito di assicurazione, noi Travellairs abbiamo realizzato anche una guida esaustiva sulle migliori assicurazioni di viaggio in cui potrai trovare consigli e suggerimenti per proteggere la tua vacanza.
Una domanda molto frequente riguarda la sicurezza. Workaway è una piattaforma sicura? In questo tipo di scambio la fiducia è importantissima. Nessuno può assicurarvi che sarete al sicuro al 100% e lo stesso vale per gli host, che aprono le porte della loro casa a degli sconosciuti.
Facendo delle ricerche e dedicando del tempo a conoscere l’host prima della partenza, però, potrai farti un’idea di chi sono queste persone. Potresti proporre loro una video-call su Zoom o Skype. O, se proprio non ti senti sicuro, puoi optare, le prime volte, per dei progetti che prevedono la presenza di più persone, per esempio insegnando inglese con altri volontari o lavorando in ostello con altre persone.
Programmi e opportunità per fare volontariato all’estero gratuitamente
Se stai leggendo questo articolo probabilmente hai spulciato Internet in lungo e in largo, sperando di trovare uno o più programmi di volontariato all’estero a costo zero. Equivale a cercare un ago in un pagliaio. Naturalmente, molto dipende anche da chi sei e quali sono le tue capacità.
Un volontario con competenze e/o studi specifici, per esempio un dottore, può trovare più facilmente una Onlus che copra le sue spese. L’aspirante volontario “comune” però non ha particolari competenze. Ecco alcuni programmi che possono, tuttavia, fare al caso tuo.
Katelios Group
Se ami gli animali, e in modo particolare le tartarughe, questo programma, che si svolge sull’isola di Cefalonia, non richiede contribuiti di partecipazione ai volontari. Questi, però, dovranno sostenere i costi di cibo, soggiorno e viaggio. Ecco dove puoi trovare altre informazioni: kateliosgroup.org.
Sudan Volunteer Program
Se aspiri a insegnare inglese in Africa, questo programma può fare al caso tuo. Il volo è a carico del volontario mentre tutto il resto è a carico dell’organizzazione, che fornisce anche un piccolissimo “stipendio”. Info su https://www.svp-uk.com/.
WWOOF
Si tratta di una rete di fattorie biologiche in giro per il mondo. Ai volontari è richiesto di lavorare nella fattoria in cambio di vitto e alloggio. Il costo per iscriversi a WWOOF è fra i 20$ e i 40$. Se vuoi maggiori info su WWOOF puoi trovarle nel loro sito ufficiale: http://wwoofinternational.org/.
Winrock International
Questo programma è completamente gratuito, con tutti i costi a carico dell’organizzazione. C’è, però, un processo di selezione per vari progetti in diversi Paesi. Anche il costo del biglietto aereo è a carico loro. Qui trovi tutte le posizioni aperte per i volontari: https://winrock.org/join-us/volunteer/volunteer-opportunities/.
UN Volunteers
Il programma di volontariato per le Nazioni Unite può rivelarsi a costo zero, ma le selezioni sono molto difficili da superare. Se vuoi metterti in gioco, o saperne di più puoi guarda qui: https://www.unv.org/.
HelpStay
In questo sito troverai esperienze in tutto il mondo. Lo staff controlla i profili di chi pubblica gli annunci, quindi questo può garantire un po’ di sicurezza in più. Da notare che alcuni host chiederanno una piccola cifra quotidiana (di solito intorno ai 10$) per la copertura delle spese di vitto e alloggio. Info https://www.helpstay.com/.
Moving Worlds
Questo sito fa per te se hai qualche talento, esperienza o studio in un determinato settore per esempio fotografia, marketing, design e molto altro. In questo caso, qui troverai delle opportunità per viaggiare grazie alle tue capacità e fare del bene. Puoi trovare maggiori info qui: https://movingworlds.org/
Fare volontariato in maniera completamente gratuita, o quasi, può rivelarsi un’esperienza entusiasmante oppure orribile. Poiché non c’è un’organizzazione sulla quale puoi contare, dovrai organizzare tutto da solo, fare le ricerche sul tuo host, e sperare per il meglio. In caso di problemi, non avrai un numero o una persona da contattare.
Generalmente, il fatto che questo tipo di esperienza non sia strutturata al dettaglio, come può accadere con i programmi di volontariato gestiti dalle organizzazioni che richiedono un contributo, accade che il volontario abbia modo di sperimentare la vita più autentica del luogo per esempio lavando i piatti con l’host mentre questo racconta affascinanti storie, o conoscendo volontari provenienti da mezzo mondo.
Molto dipende anche da quanto tempo vuoi investire nella ricerca dell’esperienza e dell’host nonché dal tuo buonsenso. Una donna che viaggia sola, per esempio, non dovrebbe soggiornare con un host uomo, magari in un luogo sperduto del quale non ci sono recensioni.
Le esperienze di volontariato completamente gratuite (a eccezione di quelle proposte da grandi organizzazioni, previa selezione) sono adatte a viaggiatori esperti, persone che sanno come muoversi nel mondo, come interagire con gli altri e come prendersi cura di sé, senza lasciarsi rovinare l’esperienza dall’ansia e dalle paure. Chi ha già una certa esperienza di viaggio può partire per un Paese in via di sviluppo e semplicemente cercare determinate opportunità una volta in loco.
Specialmente soggiornando in ostello e conoscendo locali e viaggiatori da tutto il mondo, non sarà difficile venire a sapere di organizzazioni locali che hanno bisogno di una mano. Anche in quel caso è doveroso svolgere le proprie ricerche prima di dedicare il proprio tempo a un progetto.
È possibile infilare esperienze di volontariato a costo zero (ma anche low-budget o costose) in un programma di viaggio più lungo e articolato. Per esempio il viaggiatore che aspira a girare il sud-est asiatico per tre mesi, zaino in spalla, durante il suo percorso potrà donare un po’ del suo tempo, del suo amore e delle sue capacità in vari progetti già scelti da casa oppure nei quali s’imbatterà durante il tragitto.
Chi non ha un grande budget ma ancora non si sente pronto per un’avventura a costo zero, può optare, come abbiamo visto, per uno dei numerosi programmi a basso costo, più strutturati del “fai-da-te”, senza dimenticare però di svolgere i controlli sopra suggeriti per accertarsi che l’organizzazione faccia quello che promette sul sito, che i volontari abbiano una bella esperienza e che la comunità beneficiaria tragga veramente dei vantaggi, in termini umani e/o economici, dal progetto.
La persona che si approccia a fare volontariato deve comunque avere ben chiare le proprie motivazioni, i propri limiti e le proprie capacità. È sicuramente un’esperienza da fare per il grande valore umano ma anche perché permette al viaggiatore di mescolarsi alla comunità locale e di diventarne parte effettiva. Il viaggio può essere faticoso da organizzare e richiedere dispendio di tempo ed energie, specialmente per il viaggiatore low budget o zero budget, ma sicuramente l’esperienza insegnerà qualcosa e quindi ne varrà la pena.
2 risposte
Mi piacerebbe fare del bene al prossimo e anche fare una nuova esperienza
Ciao Mirko! Ottimo, questo è sicuramente lo spirito giusto 🙂