Con il primo weekend di settembre si chiudono le vacanze di molti italiani che hanno approfittato delle ferie per godersi qualche viaggio in famiglia o in compagnia di amici. Tuttavia, rientrando a casa, le persone saranno costrette a fare i conti con le nuove norme in vigore dal 1° di settembre che regolano gli spostamenti e i trasporti, dove in numerosi casi si dovrà esibire il Green Pass per poter accedere ai mezzi pubblici.
Il primo riguarda i trasporti a lunga percorrenza, dove sarà necessaria la “certificazione verde” per poter viaggiare su aerei, bus, navi o traghetti e treni. A proposito degli autobus, torna la figura del controllore, che si occuperà di verificare che tutti i passeggeri siano muniti dell’apposito QR Code. Per quanto riguarda i collegamenti marittimi o su rotaie, il Green Pass sarà indispensabile per spostarsi da una regione all’altra con i servizi InterCity e ad Alta Velocità (Italo e Frecce Trenitalia). Dunque, esclusi da questo provvedimento i treni interregionali, dove basterà esibire il tradizionale biglietto.
Diverse, invece, le condizioni per poter usufruire di metro e autobus urbani. In questi casi, il Green Pass non sarà necessario. Così come non avranno bisogno della certificazione – per spostarsi in Italia – i bambini sotto i 12 anni e i soggetti che non possono vaccinarsi per motivi di salute, anche se in questo caso è necessario disporre di una certificazione medica ad hoc.
Queste le regole di massima da osservare per chi rientra da località nazionali, mentre ci sono alcune differenze per coloro che si trovavano all’estero.
Le regole da rispettare per chi rientra dall’estero
Discorso diverso, ma invariato, per gli italiani al rientro da località estere. Infatti, le regole rimangono quelle già in vigore da tempo: obbligo di Green Pass che attesti il completamento del ciclo vaccinale (somministrazione delle due dosi previste) da almeno due settimane, di essere guariti dal Covid o del responso negativo di un tampone molecolare o antigenico nelle 48 ore precedenti all’ingresso nel territorio nazionale.
Di fatto, chi si è sottoposto ad una sola dose di vaccino non può rientrare in Italia. La loro certificazione verde è valida, in questo caso, soltanto entro i confini nazionali. Invece, nel caso di guarigione dal virus, il Pass ha una validità di 180 giorni dalla data del primo tampone con esito negativo.
Inoltre, prima di partire dall’estero, bisogna compilare il Passenger locator form, un modulo usato dalla autorità sanitarie per facilitare il tracciamento dei contatti qualora si verificassero casi di Coronavirus a bordo.
Infine, sono esentati dagli obblighi i bambini di età inferiore ai 6 anni, anche se le regole per i viaggi dall’Italia all’estero variano di Paese in Paese.