Dopo aver rimosso gli ultimi 7 Paesi in lista rossa, il Regno Unito ha riaperto le proprie frontiere ai viaggiatori provenienti da qualunque parte del mondo. Tuttavia, lo ha fatto salvaguardandosi, introducendo nuove regole all’ingresso e all’uscita dai propri confini nazionali.
Resta, invece, l’obbligo di compilare il Passenger Locator Form e di tampone, il cosiddetto “Day 2 Test“, da eseguire entro il secondo giorno dall’arrivo. Inoltre, come conseguenza diretta della Brexit per i Paesi dell’Unione Europea, per poter entrare nel Paese bisogna esibire il passaporto, eccetto in alcuni casi stabiliti dal governo britannico.
Per quanto riguarda i vaccini, non è strettamente necessario essersi sottoposti all’iniezione, anche se, in questa circostanza, la procedura per di ingresso è più articolata.
Di seguito, le nuove regole da rispettare entrate in vigore lo scorso 1° novembre.
Cosa deve fare chi è vaccinato
Innanzitutto, è bene fare una premessa. Il Regno Unito riconosce soltanto quattro tipi di vaccino: Vaxzevria (ex AstraZeneca), Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson. Per chi desidera viaggiare nel Paese, è obbligatorio essersi sottoposti al ciclo vaccinale da almeno 14 giorni a partire dal giorno seguente della somministrazione.
Poi, è indispensabile l’essere in possesso di un certificato che lo dimostri, come il nostro Green Pass o l’EU Digital Covid Certificate. Come anticipato, si deve necessariamente compilare il Passenger Locator Form, indicando tutti i campi richiesti, 48 ore prima della data di partenza.
A queste regole si aggiunge, infine, l’obbligo del Day 2 Test, che però non vale per i minori di età inferiore ai 4 anni, da prenotare e pagare prima di mettersi in viaggio verso il Paese britannico, in modo tale da effettuarlo entro il secondo giorno dall’arrivo.
Le regole per i non vaccinati
Cambia il discorso, invece, per chi non è vaccinato. Infatti, chi non ha ricevuto la doppia dose (o la dose unica di J&J) ha l’obbligo di tampone tre giorni prima della partenza, mentre, restano in vigore le regole di “Day 2 Test” e modulo PLF, da compilare sempre 48 ore prima della partenza.
Una volta arrivati nel Regno Unito, bisogna sottoporsi ad una quarantena di 10 giorni e ad un secondo tampone nell’ottavo giorno di permanenza nel Paese. Se negativo, il periodo di isolamento termina automaticamente dopo il decimo giorno. In caso di positività, invece, è necessario prolungarla di altri 10 giorni e ripetere il test per poter tornare a viaggiare.
C’è altresì un caso in cui è possibile terminare la quarantena il quinto giorno di permanenza, tramite il cosiddetto “Test to Release“, che prevede un tampone, per l’appunto, dopo aver trascorso 5 giorni.