Si sta registrando una notevole e interessante ripresa dei viaggi 2022, non solo sotto un piano esclusivamente di piacere ma anche per il business. I viaggi d’affari erano rimasti indietro, ma i nuovi report evidenziano una ripresa da non sottovalutare.
Report sulla ripresa dei viaggi 2022
Grazie all’allentamento delle restrizioni e una domanda in attivo, la ripresa dei viaggi sta cominciando a carburare. La bella notizia è che questi dati non riguardano solo le partenze per turismo interessando anche il settore business.
Il CEO della Sabre – Sean Menke – ha notato che c’è una buona ripresa dei viaggi aziendali internazionali che hanno registrato un buon rimbalzo nei primi mesi del 2022. Una buonissima notizia, perché fino ad oggi erano solo i viaggi per svago ad avere una domanda al pari dell’offerta delle varie compagnie aeree.
Due anni di stop sono stati molto pesanti e tutte le conseguenze si stanno registrando adesso. Tuttavia è stato confermato in queste ore che la ripresa dei viaggi di piacere segue quella dei viaggi aziendali:
“L’accelerazione dell’attività in ciascuno di questi settori ha reso aprile il nostro mese migliore rispetto al 2019 in termini di recupero delle prenotazioni dall’inizio della pandemia di Covid-19″
Nel 2021, secondo i dati, si è registrato una differenza del 37% che oggi scende al 7%. Ovviamente, i report mettono davanti alla ripresa dei viaggi aziendali 2022 seppur non ancora al pari delle aspettative. La chiusura del trimestre ha registrato un buon rialzo e si spera di vedere dei dati concreti entro fine 2022.
Sabre ha inoltre comunicato di aver riscontrato un amento dei ricavi del 126% anno su anno. Ci sono molte aziende che stanno cambiando la loro strategia di vendita prodotti turistici o offerta per viaggi di lavoro “comodi”. Basta pensare ad Airbnb che mette a disposizione ogni tipo di alloggio e comodità al fine che il viaggio aziendale sia positivo, rilassante e mai snervante.
Il sondaggio ha inoltre rivelato che due terzi, su oltre 500 aziende leader di turismo/viaggi intervistate, credono che si tornerà ai livelli pre pandemia entro la fine del 2024. Un terzo non crede che possa accadere così presto, rimandando alla fine del 2025.